giovedì 6 gennaio 2011

MISTER PARKINSON 6

MISTER PARKINSON 6

6^ puntata

A proposito di slot machine e di sesso a gogò

Dunque, il mio ineccepibile “bugiardino” del farmaco quotidiano (e cioè, il foglietto informativo di cui abbiamo parlato nella terza puntata di questo blog) aveva ragione nel mettermi in guardia contro l’eventuale nonché “inusuale stimolo a giocare d’azzardo o un aumento  dello stimolo e/o del comportamento sessuale”, a causa dell’uso smodato della mia medicina giornaliera, l’implacabile ***, che contiene tra i tanti componenti anche il famigerato “Ropinirolo”(detto anche “Rapinirolo”, e si capisce il perché!). Leggo infatti, sul Corriere della sera  del 5 gennaio u.s. di un pensionato di Viareggio che assume un farmaco simile al mio, ugualmente non nominato e, dunque, identico. Questo giovanotto, che oggi ha solo 70 anni, convive con Mr Parkinson da più di 10 anni e,  a quanto pare, il farmaco che assume per tre volte al giorno avrebbe subdolamente convinto il nostro amico a giocare d’azzardo, proprio come da copione.
 «Mi hanno curato con un farmaco anti Parkinson – ha raccontato  agli inquirenti, durante la sua denuncia -, che come effetti collaterali provoca un’irrefrenabile spinta al gioco d’azzardo. E io ho giocato perdendo tutto».
Si parla di ben 300 mila euro e passa. Tutti perduti alla roulette? Oppure al poker o al calciobalilla? Niente affatto: sprecati al tabacchino con il gratta e vinci. Già, proprio così! Perché bisogna sapere che i tempi delle mitiche case da gioco alla Hitchikock  sono finiti e che persino il poker è un giochetto per ragazzini. Oggi dominano i misteriosi tabaccai e i cupi baristi delle slot-machine e soprattutto delle schedine del gratta e vinci. Tu gratti per caso una schedina di “Chi vuol essere milionario” e pochi attimi dopo ti ritrovi prigioniero di un sistema perverso che ti spinge a grattare con una monetina insignificante tutto ciò che appare grattabile, compresi i sogni e la cartella delle tasse. Ho visto decine di signore di buona famiglia scrostarsi le unghie (si fa per dire) su cartoncini colorati e pieni di numeri, alla ricerca di doppie o triple combinazioni, capaci di regalare pochi spiccioli e tanti mugugni di rabbia..
Ma ritorniamo al nostro imprudente settantenne giocatore d’azzardo. <<Il problema – ci spiega il Corriere -  è che quando nel 1999 l’ex commerciante ha iniziato la cura, il devastante effetto collaterale della dipendenza da gioco pare non fosse segnalato nelle avvertenze del medicinale (la segnalazione sarebbe comparsa nel cosiddetto «bugiardino» solo nel 2005) >>.  Perciò il nostro sodalo parkinsoniano si è scatenato inconsapevolmente con le slot-machine, i gratta e vinci, i bingo e i “Crapuloni per sempre”, facendosi risucchiare, giorno dopo giorno,  i risparmi di una vita
Anch’io ho giocato un paio di volte a “Turista per caso” o roba simile, vincendo spesso un’altra scheda (strano: il mio computer non ha scritto “scheda” , ma“sedia”, forse nel senso di: “Prego: si sieda e apra la tombola”... Che sia d’accordo col  tabaccaio?) da grattare e buttar via. Una volta ho vinto ben 15 euro, a fronte di una spesa iniziale di soli cinque euro. Avrei  potuto andarmene, intascando i dieci di guadagno, ma la situazione favorevole mi ha spinto,quasi inesorabilmente,  a rischiarli in un altro paio di schede, che si sono bloccate a quota zero. Perciò ho smesso, nonostante il parere contrario di Mister Parkison, che puntava al milione. E ora che so di poterci rimettere il valore della mia pensione dei prossimi dieci anni, prometto che non entrerò più in un tabacchino o al bar senza una scorta armata.
Ovviamente, se poi capita una buona occasione, magari del tutto casuale, mentre stai aspettando il tram accanto a una slot-machine, oppure, mentre gironzoli senza una meta precisa e ti ritrovi all’Ippodromo, dove qualcuno ti segnala un cavallo che sembra un brocco ma che in realtà e Furia  cavallo dell’West truccato da bonaccione, tu che fai?... Okay, Iole, va tutto bene! Stavo solo scherzando.
La cosa più strana è che questa sorta di gioco a perdere attrae sempre di più persone di ogni età, non necessariamente affiliati a Mr Parkinson, ma forse e più semplicemente attirati da un miraggio di ricchezza che viene promessa, con incantesimi comunicativi moderni, come se fosse davvero alla portata di tutti. Perciò è facile immaginare che cosa passi per la mente di ciascuno di questi giocatori solitari  che invadono tabaccherie e bar con un sogno dentro:  <<Complimenti! Lei ha vinto due milioni di euro. Ora non dovrà fare altro che dividerli in quote uguali e consegnarli ai suoi figli precari, che non vedono l’ora di rinchiuderla in un ospizio per vecchi, allo scopo d’impedirle di sprecare al gioco la quota di sua competenza>>.
Invece, riguardo all’altro avvertimento del bugiardino relativo all’ “ aumento  dello stimolo e/o del comportamento sessuale”, ci sfugge il nesso con i cosiddetti  “effetti indesiderati” del Ropiniloro, che nel caso specifico potrebbe al contrario beneficiare di un benevolo quanto gradito benestare da parte della maggioranza dei parkinsoniani. Non si può buttare tutto nella pattumiera, perbacco! Ragion per cui,  cerchiamo di ragionarci sopra con ponderazione e con atteggiamento distaccato e quasi scientifico. Ad esempio, quel “e/o” sbarrato nel bel mezzo significa  forse che lo “stimolo” potrebbe relazionarsi correttamente con il “comportamento sessuale”, nel senso darwiniano che a ogni stimolo sessuale, inteso come azione,  corrisponde una reazione uguale o, comunque, non troppo contraria? Oppure può essere interpretato come un optional compensativo, nel senso che lo stimolo stesso potrebbe seguire regole proprie, indipendentemente  dall’azione implicita nel comportamento sessuale in senso lato? (Ma che c... sto dicendo?).
Insomma, a pensarci un pochino, si potrebbe addirittura credere che ci troviamo di fronte ad una promessa di tipo platonico, se non proprio di una presa per i fondelli, giusto per far passare in secondo piano la faccenda dell’ istigazione alle scommesse fasulle.
Comunque si voglia porre il problema, per quanto mi riguarda personalmente, giuro solennemente che, nel caso specifico, non denuncerò mai nessuno, a prescindere. A patto però che il comportamento stia almeno alla pari con lo stimolo. E che la presenza  costante, silenziosa e un po’ tremula di quello stronzo di Mister Parkinson sia discreta e anche un po’ morta di sonno.
















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