giovedì 7 luglio 2011

MISTER PARKINSON. IL RITORNO

7 Luglio 2011

MISTER PARKINSON – IL RITORNO

Siamo ritornati, io e il Mister. Chiediamo scusa, ma eravamo “altrove” entrambi. Io a meditare sul fatto che nella vita di un giovanotto 72enne di belle speranze non può esistere soltanto un futuro condizionato da un morbo mutacico e rompic...; mentre lui, Mister Parkinson, cercava di spremersi le meningi (ammesso che le abbia mai avute) sul tema delle cellule staminali, da me tirate in ballo ad arte, nell’ultima puntata, citando un comunicato del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York e pubblicato su Pnas, in cui si parla di tali cellule ottenute da embrioni umani trasformate in neuroni specializzati nella produzione della dopamina, e cioè della sostanza base che toglierebbe a tutti noi i Mr Parkinson di torno.
Devo dire in proposito che ho ricevuto parecchie richieste di delucidazioni, che purtroppo non sono stato in grado di dare in maniera concreta, perché la mia rimane sempre una cultura umanistica e non troppo scientifica; il che non significa che non capisca niente di staminali, ma diciamo che ne mastico molto poco. Il fatto è che io scrivo storie per bambini e ragazzi: racconti, fiabe e favole. “A donzunu s’arte sua”: a ognuno la sua arte, dice un antico proverbio sardo. Io racconto storie alla Esopo, di cui utilizzo spesso il caustico livello narrativo e la delicatezza della metafora, per creare delle vere e proprie “Esopediche - Favole esopiche in funzione di dedica”, come questa. Dedicata a chi? A mia moglie Iole, naturalmente, che sta attraversando un difficile periodo della sua vita..

 

ESOPEDICA (per Iole)

Favole esopiche in funzione di dedica

ZEUS E LE QUALITA’ DELL’UOMO
Tanto tempo fa, quando gli esseri viventi furono creati
a ciascuno vennero donate attitudini e abilità:
a chi la forza, a chi le ali, a chi la velocità.
Soltanto l’uomo, rimasto nudo come un verme,
protestò vivacemente:
<<Perché m’hai lasciato inerme e non m’hai donato niente?>>
E Zeus, il gran dispensatore permanente, rispose:
<<Caro il mio ometto immusonito:
le qualità che tu hai ricevuto sono molto superiori
a qualunque altra concessione.
Tu possiedi la forza degli dei,
che è la saggezza e il controllo dell’azione,
mentre alla tua donna, luce degli occhi tuoi,
ho donato la bellezza e la ragione..
Sarete come la Luna con il Sole:
tu sapiente e coraggioso come Eracle
e lei dolce e sagace come  Iole.
Se saprete usare questi doni sino in fondo,
insieme dominerete il mondo>>.
(Esopo, 57)
N.B. -  L’originale di questa favola  esopica include soltanto l’uomo (Esopo era davvero un  po’ misogino). L’aggiunta della donna, e in particolare di Iole, mitica  compagna di Eracle, è una mia personale “Esopedica” alla compagna  della mia vita, che si chiama anche lei Iole, consentendomi in tal modo di identificarmi (ahem!) con Eracle, il mio eroe mitologico  preferito..

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Riguardo a questi due lunghi mesi di assenza dal mondo dei Blog, qualcuno mi ha chiesto: “Ma nel frattempo, che cosa è successo?” M’imbarazza dirlo, ma il mio Mister Parkison – con tutti i suoi misteri “morbosi” e i suoi silenziosi tick da bambino viziato e  dispettoso -  è stato letteralmente surclassato da altri avvenimenti “sanitari” che hanno interessato il sottoscritto e soprattutto mia moglie Iole. Fatti nostri, ovviamente: malanni riferibili all’età, che non è proprio quella di Noè, ma abbastanza significativa per due persone impegnate a non far trascorrere il proprio tempo ai tavoli del Bingo.
Ora, tuttavia, la nuova situazione appare un po’ più controllabile (intrecciando le dita e... qualcos’altro) , per cui posso permettermi il lusso scaramantico di ritornare a discettare del mio ineffabile Mister Parkinson, che non ha minimamente modificato il suo atteggiamento  di semi indifferenza collaborativa, ma ha anche accettato di convivere con la quantità di Ropinirolo stabilita parecchi mesi fa dal mio neurologo e finora mai modificata. Il braccio destro si stanca un po’ più presto di prima, all’uso del computer; in compenso - forte della mia esperienza infantile di quando mi ruppi il piede destro giocando al pallone, al collegio della Brigata,e imparai prestissimo ad usare l’altro piede -, sto insegnando alla mano e al braccio sinistro ad usare il mouse. In quanto alle salite, sempre faticose e trascinabili, basta il passo del maratoneta (di cui ho parlato in una delle puntate precedenti), che consiste nello “scagliare” davanti a sé stinchi e polpacci delle due gambe,  senza trascinare i piedi e facendo leva sulle ginocchia.
Ritornando alle cellule staminali, la notizia della messa a punto della tecnica di coltivazione che permette di trasformare le staminali embrionali in neuroni specializzati per funzioni diverse, come quella di produrre la dopamina, ha messo un po’ in subbuglio le mie due nuore in attesa di due nipotini, che arriveranno entrambi a novembre. Siamo rimasti d’accordo su un punto fondamentale: a me basterà la loro presenza per rimettermi in piena salute, con o senza il mio alter ego silenzioso; mentre tutto ciò che i nostri nipotini saranno in grado di conservare in saccoccia, grazie alle cellule staminali dei loro cordoni ombelicali,da conservare in “banca dati”, apparterrà solo ed esclusivamente ad essi e al loro futuro.
A nos bidere sanos!