giovedì 10 febbraio 2011

MISTER PARKINSON 9

MISTER ARKINSON 9

9^ PUNTATA

Lo so, lo so: sono in grave ritardo anche per questa puntata. Purtroppo, però, ho il dubbio che Mister Parkinson stia tramando qualcosa che m’insospettisce e mi preoccupa parecchio. Ad esempio: ha convinto (secondo me) il mio neurologo di fiducia ad aumentarmi la dose di farmaco di simil-dopamina, quasi raddoppiandone le dosi a colazione e a cena,  salvando soltanto il dopopranzo. Il risultato positivo è che il mio braccio destro è un pochino più operativo di prima e si stanca anche di meno,  per cui posso restare seduto al computer per diverse ore.
Ma i problemi veri vengono fuori quando infine mi alzo dalla sedia per  le normali attività casalinghe (oltre che corporali), e scopro così di avere una gamba destra che sembra non reggere il peso della zona di schiena corrispondente, che a sua volta  sembra essere stata colpita da una fucilata a pallini, A questo punto il mio alter ego scansafatiche mi dice con aria melensa: “Hai visto? Il Doctor Jekil e Mister Parkinson hanno colpito ancora. Perciò, sdraiati e riposa”.  Consiglio sbagliato, come al solito. Lo ha capito bene mio figlio Mauro, il più piccolo della nidiata (bah, nidiata! Lui ha già trentacinque anni, mentre Bruno, il terzo nato, ne ha ben 43; Stefano ed Enzo Paolo, i primi due, invece, ne hanno... Beh!  ve lo dico la prossima volta).
Mauro fa lo psicologo con Iole ed è un buon osservatore della realtà. “La risposta alla sedia di due o tre ore – mi dice - non è il letto, ma il movimento. Se non hai voglia di farti una camminata, prova con la ciclet”. Io allora obbedisco e salgo su questo stano trabiccolo che  sta alle mie spalle, nello studio, con i braccioli sollevati che lo fanno rassomigliare, nella penombra, ad un frate che prega per la mia salute ed è in attesa dell’obolo.
La biciclata sulla ciclet funziona. Ma funziona molto meglio quando Bruno – che fa lo sceneggiatore di fumetti per la Disney e Bonelli: due tipi tosti non hanno mai nessuna voglia di aspettare  - decide di scaricarmi a casa i miei due nipotini,  Marco e Sara, soprattutto quando deve elaborare un soggetto, da consegnare in tempi brevissimi.
I nipotini sono una straordinaria magia terapeutica e di recupero. Con loro la dopamina sembra ritornare alla base alla grande. Marco, il più grandetto, che ha già scalato le elementari e frequenta  ormai la prima media, ha un obiettivo fondamentale nella vita: diventare un Pokemon; ma siccome prima deve fare una montagna di compiti a casa, scarica per terra lo zainetto più pesante che io abbia mai visto e si chiude nella stanza di Stefano (che vive solitamente a Milano, dove anche lui lavora sui fumetti), con l’aria del carcerato a vita. Ma basta un cartone animato in Tv, alla fine dei compiti, per riportarlo al suo sano mondo di Dragoni fatati e di Sponge-Bob da scompisciarsi..
Sara, invece, che fa la terza elementare e ha tre sane maestre che odiano i compiti a casa,  se ne libera in una mezzoretta e poi se la svigna sulla nostro grande terrazzo che copre i garages del cortile, dove incomincia  a rimettere a posto le piantine dei fiori, che il vento ha disperso tra le casette di plastica che contengono i suoi otto anni di giochi da terrazzo.
A questo punto però, devo fermarmi perché  il dovere mi chiama a compilare la solita locandina quindicinale per la presentazione di un nuovo esperto di storia locale, che presenterà da Nemo (la libreria di Enzo) il protagonista del suo “Libro del cuore”, che questa volta si chiama Sandokan e comanda le tigri della Malesia. Quest’anno, infatti, cade il centenario della morte del mitico Emilio Salgari, che ha riempito di avventure la nostra giovinezza e di quella dei nostri padri; ma lui, purtroppo, non ha potuto godersi la sua, perché fagocitato giovanissimo da una caterva di pseudo editori, che l’hanno spremuto come un limone, pagandolo con quattro “citti” (soldi), per poi piangerlo a calde lacrime di coccodrillo. quando il poveretto si suicidò per indigenza.
Il nostro esperto-lettore si chiama Gian Carlo, ma a Porto Torres tutti lo chiamano il “Balai Lama”, indovinate il perché... Comunque vada, ci sarà da divertirsi dopodomani pomeriggio, alle ore 18, in Libreria.
Chiudo questa puntata proponendo altre due vecchie  “Onde Anomale” del 2004, visto che quelle precedenti  sono piaciute parecchio ai miei più affezionati e partecipi compagni di viaggio in groppa la mio Blog.

ONDE ANOMALE
01.05.04

L’arte impiccante di “la Caddarana (lo scarafaggio) 

Ho visto anch’io in Tv lo scioccante “capolavoro” di arte moderna, esposto nel parco del Lambro di Milano,  dei tre fantocci di bambini impiccati ad un albero,  opera di un incredibile artista milanese, già miliardario ma comunque ancora ignoto,  che dovrei citare per dovere di cronaca, e non è detto che non lo faccia nel corso di questa rubrica, ma forse me ne dimenticherò ancora, perché ho il sospetto che è proprio questo che lui desidera, e cioè di essere citato, affinché si parli ancora di lui e del suo grandioso talento, oltre che della gran bella faccia di sindaco di Demetrio Albertini, lui sì citabile affinché ci si ricordi alle prossime elezioni di quando si esibiva in mutande alla televisione, ma anche  per via del gran sorriso sfoderato nell’inaugurare la grandiosa mostra all’aperto di tre fantocci vestiti Trussardi (che era lo sponsor dell’iniziativa e, dunque, anche lui da non dimenticare e da citare rigorosamente) appesi ad un altissimo ramo d’un albero a futura memoria, secondo le intenzioni del presunto quanto anonimo nonché ignoto artista, per evidenziare appunto il dramma dei tanti bambini bianchi ben vestiti e pettinati a dovere, con i calzini e le scarpe firmate,  che soffrono nel modo, o forse solo a Milano, in quanto nessuno “li caga” come dovrebbe. Contrariamente invece a quanto accade quasi tutti i giorni ai fortunati bambini neri o gialli, con mitraglietta a tracolla  o machete sulla nuca,  sempre presenti tutti i santi giorni in trasmissioni che nessuno guarda più tanto sono noiose e  stucchevoli,  oppure di piccoli mutilatini abbandonati nella giungla o di bambine avviate alla prostituzione in Tailandia o sui siti Internet per compiacere i pedofili, ma che  non sono più capaci di ispirare i giovani quanto ignoti talenti artistici, i quali si potranno chiamare in qualunque modo, ma nessuno sarà mai come questo signor Coso…Cattarun, Cattaran, Caddaran, (niente da fare, mi sfugge il nome: ma quando uno è anonimo è anonimo!) che i bambini li adora solo se di razza ariana, ben vestiti, pettinati, con i calzini firmati, impacchettati, impiccati, esposti ai tamponamenti degli autisti e scandalizzati.
   Poi se uno sale sull’albero, a rischio di rimetterci l’osso del collo,  stacca i pupazzi perché il suo nipotino che porta tutti i giorni al parco potrebbe scioccarsi,  e  infine appende per i piedi gli artisti ignoti,  in modo che la gente incominci davvero a riconoscerli,  allora dicono che è un pervertito.   


15.05.04

I misteri della melatonina perduta

   Esistono diversi sistemi per non guardare la Tv senza farsi notare dal “Grande Tubo” (catodico). Il primo e più efficace è quello di lasciare acceso il televisore e di  filarsela alla chetichella per recarsi al cinema o al teatro con tutta la famiglia. Un altro sistema raccomandato consiste nel giocare con lo zapping, passando con aria indifferente da un canale all’altro e facendogli credere che il canale del vicino è sempre più truculento, anche quando non parla di torture e di decapitazioni in diretta. E c’è poi il metodo scientifico, molto drastico, che consiste nello staccare la spina per almeno una settimana. Dopo di che, si portano i bambini al parco o a far spese, oppure li si fa disegnare e giocare al gioco dell’oca in piena libertà. E’ quanto stanno sperimentando i bambini di una scuola elementare di un paesino toscano, ai quali è stato proposto, appunto,  di fare a meno non solo della televisione, ma anche dei videogiochi e delle lampade alogene almeno per sette giorni, per consentire ad alcuno studiosi di giocare con i loro ormoncini.
   L’esperimento consiste nel cercare di dimostrare che l’esposizione al video e alla luce innaturale inibisce la produzione di melatonina, che è un ormone in grado di limitare la funzione sessuale (a saperlo prima, col cavolo che la producevo!), favorendo così l’anticipo della pubertà. Dunque, non è solo un problema di omologazione al globalismo imperante, di condizionamento ai “gossip” quotidiani dei telegiornali di regime e alle balle mediatiche dei politici in carica, ma è soprattutto una questione che riguarda le tappe naturali dello sviluppo. E questo spiegherebbe perché i nostri bambini diventino così tanto presto dei fan di Natalia Estrada.
   Devono averne vista parecchio da bambini, di televisione, Gorge Doppio Bush e il suo ministro Rumsfield, visto che l’ultimo ormone di melatonina inibitoria l’hanno scaricato  a Guantanamo. Mentre il nostre premier, invece, non deve averne vista molta, da bambino, se ha ancora voglia di nascondersi nei bunker sotto casa e di giocare al capitano Nemo con il suo Nautilus personale, stracolmo di belle sirene, ma non ricorda più a che cosa servono... Ma forse si tratta soltanto d’un equivoco istituzionale. Forse ha finalmente capito anche lui di non essere eterno, per cui vuole costruire qualcosa di veramente duraturo, magari un nuovo “Camp David” da donare allo Stato a fine mandato. Dopo di che, si recherà in volontario esilio nell’isola di Sant’Elena,  a meditare sui reconditi misteri della melatonina perduta*

*P.S. Come si vede, non è cambiato niente dal 2004.